Nel pomeriggio di sabato 29 novembre ha avuto luogo presso il Centro Ippico “Ronco Ranch 2000” la prima esperienza di “Genitori in sella”: una proposta nata all’interno dell’Associazione avente come scopo la possibilità di far provare ai genitori dei nostri cavalieri speciali, le sensazioni e le emozioni che ogni giorno provano nelle riprese di Equitazione Integrata.
Non solo, l’esperienza nasce anche per riuscire a fornire, a chi di fronte al mondo dell’ippoterapia è solo spettatore di questa realtà, maggiori strumenti di interpretazione in merito alle aspettative, obiettivi e modalità di lavoro intorno alle quali viene svolto il Progetto sul singolo, al fine di arrivare alla chiave di lettura per comprendere meglio l’impegno e lo sforzo impiegati ed i risultati, anche se apparentemente magari non così palesemente evidenti, raggiunti dai nostri atleti.
I lavori si sono aperti con un piccolo questionario introduttivo attraverso il quale i genitori sono stati messi nelle condizioni di riflettere su alcuni punti cardine intorno ai quali si sviluppa l’equitazione integrata in generale, successivamente si è passati alle prove pratiche inerenti all’avvicinamento al cavallo da terra e alla messa in sella…
“Genitori in sella” infatti, rispecchiando a 360° le attività svolte dalla nostra associazione, non ha previsto solo la pura esperienza, seppur molto forte, del montare a cavallo, ma ha proposto tutte quelle situazioni e quelle attività che rendono completi i Progetti di Equitazione Integrata secondo il nostro pensiero.
I genitori pertanto si sono trovati di fronte alla scoperta più o meno profonda e più o meno ravvicinata di alcuni dei nostri cavalli, sperimentando personalmente l’avvicinamento al grande e nobile animale che visto da lontano all’interno di un campo di lavoro, che genera distanza, è percepito in un modo, ma che al contrario “vissuto” da vicino, toccato e accarezzato, favorisce l’emergere di svariate sensazioni provocando altrettante diverse e magari inaspettate reazioni…
Abbiamo ricreato situazioni “tipo” che quotidianamente i nostri cavalieri sono chiamati ad affrontare, come per esempio il confronto con il cavallo in condizioni di scarsa percezione visiva, simulato con la richiesta di tenere gli occhi chiusi, affrontando magari anche zone del cavallo che possono generare maggior agitazione come per esempio la testa vissuta spesso potenzialmente pericolosa per la presenza della bocca, oppure riproponendo la percezione della grandezza dell’animale, da non sottovalutare, attraverso la scelta di un cavallo con una mole proporzionata al genitore..
Successivamente con la messa in sella siamo passati alla sperimentazione da parte dei genitori delle diverse percezioni provate, mettendoli ancora una volta nelle condizioni di vivere sulla propria pelle le emozioni generate da un diverso punto di vista vivibile solo stando sul dorso del cavallo, generando conseguentemente riflessioni sull’impegno richiesto sotto ogni profilo ai nostri cavalieri, anche se a volte non così palesemente evidente e percepibile.
Il pomeriggio, per l’utilità dimostrata e per il coinvolgimento che ha suscitato nei partecipanti alle attività, si è concluso con un intenso scambio di riflessioni che ha lasciato spazio alla possibilità di pensare ad un secondo incontro in un ottica di sempre maggior coinvolgimento nei confronti dei nostri soci.