Uno dei modi per promuovere le proprie attività equestri nel sociale consiste nell’inoltrare alcuni progetti di ippoterapia per disabili direttamente agli enti del nostro territorio deputati all’educazione, al recupero socio-educativo delle persone deboli ed alla residenzialità protetta.

E’ questa una importante occasione che ci viene offerta per aumentare il bacino di utenza e per creare una rete di sinergie che saranno alla base delle nostre future collaborazioni. Per questo è determinante non solo dare una buona impressione al potenziale interlocutore che abbiamo individuato, ma è indispensabile presentarsi con una proposta valida ed  interessante, che sia in grado di anticipare possibili esigenze dell’utenza attraverso una strutturazione della stessa tale da facilitare l’accoglimento della proposta.

Dobbiamo subito sottolineare che la presentazione di progetti di ippoterapia per disabili non significa l’automatica accettazione da parte del potenziale cliente. Vi sono però alcuni accorgimenti che possono aumentare sensibilmente la probabilità di raggiungere l’obiettivo sperato.

Alcuni consigli per presentare efficacemente i nostri progetti di ippoterapia per disabili

Uno dei fondamentali aspetti da considerare riguarda il fatto che l’iniziativa da proporre deve essere innovativa: promuovere un progetto già esistente o recentemente realizzato (spesso predeterminato sulla base di bisogni ed obiettivi generalizzati ad un ampio ventaglio di possibili fruitori) non depone certamente a favore di chi lo presenta!

Con i cavalli e la riabilitazione equestre è difficile inventare qualcosa di nuovo o innovativo, a meno che non si voglia proporre un intervento pericoloso o talmente “alto” da divenire –o peggio apparire sin dalla sua presentazione- irrealizzabile.

ideaLa novità deve essere riferita alle esperienze precedenti degli enti ai quali andremo a pubblicizzare i nostri progetti di ippoterapia per disabili: diventa così importante conoscere ciò che è stato realizzato da dette strutture nel passato e se queste hanno (o meno) intrapreso percorsi mediati dagli animali o riconducibili all’ippoterapia.

Se non sono mai stati effettuati progetti riferiti al tema dei nostri interventi potrebbe essere l’occasione giusta per dare una scossa di novità alle proposte che l’ente individuato rivolge ai suoi utenti. Se al contrario, nel passato è stato realizzato un progetto a tema equestre bisognerebbe capire perché questo non ha avuto soluzione di continuità (o perché non è stato riproposto) ed eventualmente quali sono state le criticità che hanno portato alla conclusione dell’iniziativa.
E’ importante sapere chi erano i fruitori direttamente coinvolti nel progetto. Se si tratta della scuola dell’obbligo potrebbe essere stato realizzato un intervento equestre rivolto ad un particolare target di alunni, una specifica classe o sezione, un gruppetto di bambini caratterizzati da esigenze specifiche o a tutti gli alunni indistintamente…

Ipotizzare di proporre un intervento equestre per una particolare tipologia di allievi (in questo articolo soffermiamo l’attenzione su utenti disabili ma si può certamente adattare l’idea progettuale su altri target di utenti), magari coloro che non  vengono coinvolti in interventi specifiche, può diventare l’occasione per ottenere una più interessata attenzione di coloro che andranno a valutare la nostra iniziativa.

Prima di presentare i nostri progetti di ippoterapia per disabili è opportuno conoscere quali sono le caratteristiche più rappresentative dei soggetti -potenziali fruitori del nostro intervento- presenti in struttura, quali sono le attività che svolgono e soprattutto gli obiettivi che vengono perseguiti per lo sviluppo delle loro abilità residue o trasversali.

Questi sono solo alcuni dei fondamentali elementi che ci permetteranno di avere un quadro d’insieme nella conoscenza del nostro potenziale cliente. Attraverso una sua conoscenza indiretta per mezzo di canali “laterali” quali il web (spesso sono realtà che hanno un sito internet nel quale raccontano ciò che fanno o hanno fatto nel passato), la stampa locale, il passaparola o il contatto di genitori/operatori che hanno a che fare con detto ente, è possibile carpire molte indicazioni che saranno alla base di un successivo contatto diretto.

Il confronto diretto per conoscere e farsi conoscere.

incontroRichiedere un incontro conoscitivo diventa il passo successivo indispensabile per porre le basi di una futura sinergia. La possibilità di confrontarsi personalmente con i referenti dell’ente è importante non solo per conoscersi e condividere ipotesi di intervento sulla base di possibili istanze che solo parlando possono emergere, diventa importante per “affinare il tiro” proponendo un successivo progetto calibrato sulle specifiche esigenze e potenzialità del nostro potenziale cliente.

E’ un’opportunità per capire perché il nostro interlocutore non ha mai pensato all’attività in oggetto o perché esperienze similari precedenti si sono concluse; un confronto preliminare, oltre a dare risalto ai punti di forza dell’iniziativa, ci permetterà di comprendere le aspettative, criticità, necessità particolari e, non da ultimo, l’eventuale budget a disposizione.

L’aspetto economico è in genere uno dei più grandi ostacoli che sempre più spesso determinano l’accettazione o meno di un progetto. La possibilità di ipotizzare un “intervento pilota” ridotto nel tempo, magari particolarmente appetibile grazie ad un costo agevolato, può essere l’occasione per iniziare una collaborazione e permettere al cliente di apprezzarne le qualità e potenzialità; a quel punto si potrebbe dar vita a tutta una serie di iniziative atte ad individuare fonti di finanziamento pubbliche o private per continuare il progetto.

Poste queste basi, nella speranza di aver fatto buona impressione attraverso argomentazioni che abbiano fatto emergere una nostra spiccata competenza nel settore, si potrà predisporre un progetto specifico, tagliato a misura di quel particolare possibile fruitore, creando le più alte potenzialità di accoglimento della nostra iniziativa.

Scrivere e presentare progetti di ippoterapia per disabili senza porre attenzione a questi aspetti significa innanzitutto far brutta figura -quindi allontanare da noi il potenziale cliente- dimostrando che la nostra attenzione non è rivolta alle esigenze del singolo, ma ad una massa informe e generica di soggetti difficilmente inquadrabili in specifiche istanze e peculiarità. Una sorta di catena di montaggio insomma, un modus operandi che porta inesorabilmente all’azzeramento della potenzialità di ottenere l’accoglimento di un nostro progetto.

scrivere-un-progetto-di-ippoterapiaSu internet si possono trovare molti progetti di ippoterapia per disabili, alcuni strutturati in modo efficace, altri abbozzati, che dimostrano di non aver ne capo ne coda. Sbirciare e cogliere il buono da elaborati altrui può certamente migliorare la nostra proposta, ma è da sottolineare che i progetti vincenti sono quelli che nascono dalla nostra creatività e che sono realizzabili perché tagliati sulla base delle risorse, competenze e strumenti a nostra disposizione.

Riteniamo che a questo punto, una volta espletato a tutte le considerazioni sopra riportare sia indispensabile puntare l’attenzione su come scrivere progetti di ippoterapia per disabili, magari coinvolgendo l’attento lettore a confrontarsi con noi indicando nei commenti ulteriori suggerimenti o difficoltà incontrate nel proporsi ad un potenziale fruitore.